Sono originaria della Costa D’Avorio e del Senegal, ho sempre vissuto dove c’è bisogno di aiuto.
Quindi per me è naturale aiutare gli altri, ma in tante parti del mondo infatti fare volontariato non è consueto, anzi non è conosciuto, o perlomeno in questa modalità.
Da quando sono in Italia, dal 1987, invece lo faccio in modo organizzato e mi sono innamorata di questa cultura del volontariato. D’altronde, son’ di Firenze!
Fare volontariato in Croce Rossa significa tanto, spero nel mio piccolo di dare qualcosa di mio, di aiutare chi ha bisogno, chi non ha voce, che la mia voce possa sostituire la loro e raggiungerne altre, per formare una coro universale.
Con Croce Rossa Italiana, fu un incontro fortuito, che mi ha dato modo di continuare quello già facevo, aiutare le persone in difficoltà, sia nel sociale che nell’ambito sanitario.
Facevo servizio in un’altra associazione, che però era molto lontana da casa mia. Fino a quando ho scoperto per caso proprio sul lungarno c’era la sede del Comitato di Firenze di Croce Rossa!
Quando ho detto a mia mamma che facevo servizio al comitato di Firenze era fiera di me e raccontava orgogliosa a tutti di questa mia nuova avventura. I miei colleghi mi chiedono spesso dove trovi il tempo e l’energia da dedicare al volontariato prima o dopo il lavoro? è facile quando si fa qualcosa che ci piace!
Mi sono innamorata dei 7 principi e far parte della Croce Rossa Italiana è scoprire una famiglia allargata in tutto mondo. Qui ho conosciuto persone, volontari che mi hanno coinvolto molto, eravamo un bel gruppo quando ho iniziato.
Mi è dispiaciuto vedere qualcuno abbandonare negli anni, ma il comitato è sempre pieno di volontari che si danno da fare ed è bello vedere quel via via costruttivo.
Tra i tanti, mi sento di menzionare due persone che ho conosciuto in comitato, persone con la P maiuscola, di cui ce ne vorrebbero almeno 4 o 5 per ogni comitato…
Massimo Mechi, con cui ho avuto l’opportunità di fare servizio in ambulanza: i suoi occhi diventano lucidi quando parla di Croce Rossa, traspare l’emozione, ogni suo gesto era per lui un’occasione per insegnarti.
Anna Marsili, che ho conosciuto nel 2017 quando ho fatto la formazione e il tirocinio di OSG e UDS, e con cui collaboro ancora nell’area sociale. Anna mi ha sempre portato rispetto, senza discriminazioni… e io di discriminazioni ne ho vissute: sono una donna e di colore!
A lei ho ripetuto quello in cui credo: le discriminazioni, di ogni tipo, sono come gli uccelli che vanno ad appollaiarsi sopra gli ippopotami in Africa, mia terra di origine. A loro non danno noia come si penserebbe, anzi sono utili per scacciare insetti e parassiti… quindi nella vita ci vogliono anche loro (gli uccelli, come le discriminazioni) perchè ti aiutano a capire chi sei e dove vuoi andare!
Marie Fall, volontaria
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Ti segnalo ad esempio Gemini di Google di cui
ti ho parlato in modo molto dettagliato nella mia guida su come funziona Google Gemini.
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Tuttavia, la persona deve conoscere bene la lingua di partenza e quella di
arrivo.