Il bisogno di aiutare gli altri e di sentirmi utile, per contribuire al miglioramento della comunità, sono le sensazioni che mi hanno mosso a fare volontariato.
Sono entrata in Croce Rossa nel Comitato di Firenze ad inizio novembre 2019. Il primo servizio che ho svolto è stato il Mercato di Natale che viene fatto ogni anno, insieme a Gaia, la mia prima amica in Croce Rossa, un’amicizia che dura ancora.
Ho svolto poi altri servizi come l’Unità di Strada e la formazione di primo soccorso nelle scuole, sviluppando sempre nuove amicizie con gli altri ragazzi.
Devo ringraziare la loro amicizia se ho veramente iniziato a fare servizio, perchè condividere i momenti di volontariato con loro ha migliorato di molto la mia esperienza!
Durante il primo lockdown, ho intensificato le mie ore di servizio, ero spesso al centralino del Comitato di Firenze e supportavo le campagne social dei Giovani CRI su TikTok per la sicurezza. Sentirmi utile e condividere questi momenti così difficili con gli amici è stato fortificante e irripetibile.
Un’associazione così grande mi dà la possibilità di aiutare e portare un contributo concreto nell’ambito sociale e non solo con il soccorso in ambulanza per cui non mi sento ancora pronta.
Inoltre il fatto che Croce Rossa sia un’associazione internazionale (ho avuto l’opportunità di fare qualche servizio con la Croìx-Rouge Française a Parigi) mi convince ancora di più di aver fatto la scelta giusta.
Oggi fare volontariato è diventato una parte di me.
Mi ha insegnato più di quello che avrei potuto mai immaginare.
Mi ha spronato a sviluppare la mia creatività nell’ambito dei social per aiutare gli altri.
Mi ha reso più empatica, più incline ad ascoltare invece che a parlare.
Mi ha spinto a stare più a contatto con le persone.
Perché in ciascun servizio che ho fatto, ho avuto almeno una conversazione che in qualche modo porterò con me. Per me il volontariato non è solo aiutare gli altri, ma imparare da tutte le persone che aiutiamo.
Mi ricordo di una coppia italiana che ha chiamato per richiedere i nostri pacchi alimentari. Entrambi senza lavoro a causa della pandemia, erano in grave difficoltà, ma si percepiva l’imbarazzo del marito nel dover chiedere aiuto, cosa a cui non erano abituati.
E’ grazie a loro che ho potuto toccare con mano la gravità di quello che ci succedeva intorno e le ricadute di questa pandemia sugli aspetti economici e sociali.
Maria Sole Franceschi, Alfiere della Repubblica Italiana e volontaria Giovani CRI Firenze