Sono entrato in Croce Rossa grazie all’amicizia con alcuni compagni di studio che già erano Pionieri (I giovani della Croce Rossa di allora) nel Gruppo di Firenze che mi convinsero a seguirli e a farmi conoscere le attività che venivano svolte in quel periodo, era il 1970.
Avevo da poco interrotto gli studi e sentivo il bisogno di far parte di un gruppo che impegnava il suo tempo nei confronti di coloro che avevano bisogno di aiuto, di assistenza, di conforto. Compresi che potevo essere anch’io uno di loro: un Pioniere della Croce Rossa Italiana.
Ho sentito fin da subito che l’ambiente che mi circondava in associazione trasmetteva un messaggio che mi aveva colpito ed invogliato ad approfondire gli ideali di Dunant riportati poi nei Principi Fondamentali del nostro Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.
Ho passato la mia vita nella Croce Rossa, entrando come volontario e successivamente diventando il mio lavoro. Per poi ritornare volontario dopo il pensionamento, e credo che sia la cosa più importante per un essere umano: aiutare gli altri, quelli meno fortunati nel momento della necessità.
Un’esperienza che mi ha arricchito con tanti episodi avvenuti in tanti anni, ma credo che quello che forse mi ha fatto capire la necessità di dare il mio contributo sia avvenuto in occasione di una delle prime emergenze a cui ho partecipato, il Terremoto di Tuscania del 1971.
Mi sono reso conto della mancanza di organizzazione, di coordinamento degli interventi, dell’impreparazione del personale, dell’abbandono degli operatori dell’emergenza a loro stessi. Ancora la Protezione Civile non aveva preso il suo ruolo come avvenuto poi.
Da quel momento ho fatto di tutto per essere anch’io uno di quelli che voleva cambiare le cose, specializzandomi nel Disaster Management ed essere attore in un sistema nazionale della Protezione Civile.
Oggi il mio ruolo è quello di trasmettere questi 50 anni di esperienze alle nuove generazioni che entrano in Croce Rossa e che hanno interesse e voglia di specializzarsi nelle attività di emergenza.
E’ il passaggio del testimone!
Credo che a un genitore faccia piacere che uno dei figli continui la strada da lui percorsa per tanti anni.
Sono orgoglioso che Michele abbia intrapreso questo percorso per le sue capacità e competenze acquisite in questi anni, per esempio del Diritto Internazionale Umanitario, dopo una laurea e master di approfondimento.
Riccardo Romeo Jasinski
Colonnello commissario C.R.I. (in congedo) e Responsabile dell’Ufficio Storico del Comitato C.R.I. Firenze