In relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa locale, credo sia importante fare il punto su alcuni argomenti. Il primo è che i primi pagamenti delle notule dei professionisti erano già programmati per questa settimana, così come era stato annunciato a loro direttamente ed anche a chi, della stampa, ci ha contattato nei giorni scorsi. Purtroppo a nulla è valsa questa rassicurazione, rispetto alla volontà – al limite della diffamazione – che si nasconde dietro certi articoli.
Infatti se è vero che la Regione è in pari con le fatture, è altresì vero che siamo stati messi in condizione di emettere una prima fattura solo qualche giorno fa. Perché, cosa non sempre nota ai più, la pubblica amministrazione è obbligata per legge a fare gli ordini attraverso il Nodo Smistamento Ordini (NSO), quindi un ordine elettronico, che funziona sostanzialmente come la fattura elettronica. Senza NSO però l’ordine non esiste: prima viene affidato l’incarico e quando diventano noti gli importi esatti che devono essere pagati, viene fatto l’NSO. Senza NSO nessun pagamento è possibile. Ecco: la ASL ha emesso il primo NSO relativo a vaccini 2021 la settimana scorsa, mentre non ha ancora emesso NSO per i tamponi domiciliari. Per questo la Regione può dichiarare di essere “in pari”, perché non ci sono state altre fatture da poter emettere fino alla settimana scorsa.
I professionisti però sono stati rassicurati in ogni modo possibile, è stato tentato l’impossibile per pagare la loro opera fino a che abbiamo avuto disponibilità per sostenere le spese. Ma poi le ambulanze devono girare, le mascherine e gli strumenti di protezione individuale sono indispensabili e vanno comprati. I nostri fondi non sono infiniti. Abbiamo anticipato di tasca nostra i compensi dei professionisti impegnati in vaccini e tamponi fino a giugno. Ma sono 130 persone, che essendo liberi professionisti hanno scelto di lavorare anche in turni lunghi, di 10/12 ore per ciascuno. Al giorno. Soldi guadagnati, che gli spettano senza alcun dubbio e che avranno.
Inoltre, il punto tamponi di Santa Maria Novella è sì finanziato coi Fondi Europei, sia per i materiali che per la struttura e per i costi dei professionisti. Ma a rendicontazione. Quindi, solo dopo aver raccolto e documentato tutti gli importi dovuti ai professionisti, arriveranno i fondi per poterli pagare. E in ogni caso, sono stati necessari più di 200 volontari per sostenere il carico di lavoro della struttura nei vari mesi e per raggiungere la soglia dei quasi 60.000 tamponi.
Insinuare che qualcuno stia operando in mala fede, quando sono anni che ci impegniamo per il sociale, il sanitario, la protezione civile e nelle emergenze, è un insulto alla fatica dei volontari e dei professionisti che collaborano con noi. Gli ultimi due anni non sono stati facili per nessuno. Non lo sono stati per ogni individuo nel suo piccolo, per i cittadini in generale, per i lavoratori, per le istituzioni e nemmeno per le Associazioni di volontariato, i cui soci in tutta la fatica già spesa – come individui, padri, madri, figli (a volte anche nonni!) – hanno trovato altre energie per aiutare gli altri. Non ci siamo mai tirati indietro, implementando i servizi e stando sempre al fianco della popolazione anche quando avevamo tante defezioni, quando il virus imperversava, quando non eravamo vaccinati e quando il DPI erano merce rara e costosa.
Quindi ora mi chiedo: quella decina di sanitari – su 130 totali – che ha firmato una lettera di protesta per i mancati pagamenti indirizzata ai media (che è stata strumentalizzata al punto di diventare “La ribellione del personale CRI”), dove ha vissuto in tutto questo periodo?
In conclusione, come già programmato nei prossimi giorni inizieranno i saldi delle notule ricevute. Ma non grazie all’intervento della stampa o di lettere mortificanti per fare scoop sui quotidiani, ma grazie ad un lavoro collettivo instancabile per tenere tutto insieme: far lavorare il personale e i volontari in sicurezza, rimanere presenti per chi ha bisogno, pagare chi deve essere pagato nel più breve tempo possibile e molto altro. Anche in un momento così difficile. D’altronde, chiunque scelga di collaborare con Croce Rossa, deve tener presente che ha fatto una scelta precisa, che devono essere tenute in giusta considerazione anche le necessità dei nostri utenti e che mai e poi mai ci saremmo tirati indietro proprio durante una pandemia. Spero che lo capisca anche chi non è stato capace di aspettare e fidarsi, così come lo hanno capito gli altri oltre 100 professionisti che continuano a mandarci messaggi di vicinanza e di supporto.
Io stesso sono il Presidente della Croce Rossa di Firenze già da diversi anni, impegnando molte ore della mia giornata oltre al lavoro, sacrificando troppo spesso famiglia e affetti per uno scopo in cui credo. Come volontario però. E come me, molti altri nella nostra Associazione e nelle altre Associazioni. Si tratta di avere un quadro più ampio delle cose, a volte basta quello per sentirsi più sicuri ed avere forza e motivazione per andare avanti con fiducia.
Lorenzo Andreoni – Presidente del Comitato di Firenze della Croce Rossa
JuneM
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