«Rivedere in fretta le normative che consentono a chi è incorso nel ritiro di patente o nella penalizzazione di punti di poter troppo facilmente recuperare il diritto a tornare alla guida. Occorrono controlli severi ma è altrettanto necessaria una educazione alla Sicurezza Stradale per giovani e meno giovani».
Intervenendo nel programma radiofonico di Radio Rai «Radio Anch’io», Fausto Taverniti, tra i promotori della Campagna sulla Sicurezza Stradale della Croce Rossa Italiana «Una Vita. Proteggila!», ha posto l’accento sulla necessità di una maggiore attenzione da parte dei singoli sui comportamenti personali, prima di tentare di scaricare le responsabilità solo su alcool e droga».
«L’Italia detiene in Europa un amaro record di incidenti stradali »“ ha sottolineato Taverniti »“ ed i numeri riferiti alle responsabilità per alcool e droga sono solo parzialmente indicativi delle cause che provocano morti e feriti. I test di alcolemia e quelli riguardanti l’assunzione di droghe servono certamente come deterrente per chi ne fa uso, ma non cancellano le responsabilità maggiori che riguardano la velocità , l’utilizzo in auto del telefonino, il non uso delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per i bambini».
«C’è poi »“ aggiunge Taverniti »“ la scarsa conoscenza in Italia delle manovre di Primo Soccorso, l’aiuto cioè alle persone rimaste coinvolte in un incidente stradale. Le cifre europee rivelano che l’85% delle morti prevenibili, preospedaliere, avvengono prima dell’arrivo dei servizi di emergenza. Mettere subito in azione »“ prosegue il Rappresentante della CRI »“ e applicare le tecniche appropriate di Primo Soccorso, durante i primi minuti critici, puಠfare la differenza tra la vita e la morte».