Condizionata l’attività della CRI, in Italia e all’estero, da 50 milioni di euro di crediti.
A rischio anche l’attività del Servizio Sociale Internazionale (SSI) che annualmente affronta oltre 3 mila casi sociali.
«Chiediamo che il confronto sui programmi elettorali tenga finalmente conto anche delle esigenze primarie di chi nella società è isolato, emarginato e, quindi, più sfigato, senza ascolto soltanto perchà© nella sua condizione non risulta magari numericamente significativo». Ad affermarlo è il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, Massimo Barra, che si rivolge ai leaders degli schieramenti politici perchà© rivolgano «maggiore attenzione verso chi più ha bisogno».
«Una attenzione »“ sottolinea Barra – che prescinda dagli slogan e dalle promesse e che si traduca in azioni concrete a favore di chi soffre e a sostegno di chi quotidianamente presta loro assistenza e soccorso» .
«Chi si propone di guidare un Paese civile »“ aggiunge il Presidente della CRI – deve riconoscere questa esigenza tra quelle prioritarie e farsene realmente carico».
«La Croce Rossa Italiana, la più grande Associazione di Volontariato presente in Italia con circa 200 mila Volontari attivi in 1500 località su tutto il territorio nazionale, vanta da Enti Locali e Ministeri circa 50 milioni di euro di crediti. Una situazione »“ prosegue Barra – che deve assolutamente essere affrontata e risolta in fretta, senza che le nostre attività , in Italia e all’estero, siano pesantemente condizionate da questioni economiche, non dipendenti dalla nostra volontà ».
«In questi ultimi anni, poi, i trasferimenti di fondi statali alla CRI sono fortemente diminuiti, pur in presenza di servizi di alta qualità sempre rivolti alla popolazione».
«Ci sono situazioni analogamente gravi che denotano scarsa attenzione verso il sociale e pongono a rischio l’attività di chi opera nel settore, erroneamente ancora scarsamente considerato. È il caso della Sezione Italiana del Servizio Sociale Internazionale (SSI) una Organizzazione, fondata a Ginevra nel 1924, con Sezioni in 19 Stati e Corrispondenti in oltre 150 Paesi. In Italia è presente dal 1932 inizialmente all’interno della Croce Rossa Italiana, divenendo autonoma nel 1965 e riconosciuta quale Ente Morale nel 1973. Dal 2000 il SSI è stato privato dei contributi ministeriali su cui aveva potuto sempre contare e rischia oggi di chiudere, nonostante che ancora annualmente tratta oltre 3 mila casi sociali, segnalati nella quasi totalità dalla Pubblica Amministrazione. La CRI – conclude Barra – fa appello alle Autorità di governo perchà© si adoperino in ogni modo per evitare l’ormai imminente chiusura dell’ SSI».