Il 5 dicembre 2007, in occasione della giornata internazionale del volontariato, il Ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha presentato la campagna di comunicazione «Parti Volontario per la tua vita» volta a promuovere, soprattutto tra i giovani, la cultura del volontariato.
E soprattutto ai giovani la campagna si propone di suggerire che il mondo del volontariato è molto più ricco e stimolante, ed anche (perchà© no?), piacevole, di quanto comunemente s’immagina.
Perciಠla campagna ha lo scopo di:
stimolare la partecipazione dei cittadini alle attività di volontariato;
rafforzare il volontariato attraverso il dinamismo delle nuove generazioni;
evidenziare le opportunità di socializzazione, di collaborazione e di crescita che il volontariato offre;
promuovere l’orientamento all’impegno e alla responsabilità .
La progettazione della campagna è stata avviata con l’analisi dei dati contenuti nel «Rapporto biennale sul volontariato», presentato il 5 dicembre 2006 in occasione della celebrazione della Giornata internazionale del volontariato.
Il fenomeno del volontariato, nelle sue peculiari caratteristiche di impegno continuativo e gratuito a favore di persone non appartenenti alla cerchia delle relazioni ordinarie, amicali e familiari di un individuo, rappresenta una delle più significative componenti della vita sociale.
Secondo il «Rapporto» i servizi più diffusi sono rappresentati:
dall’ascolto, sostegno e assistenza morale e dalla donazione di sangue;
dai servizi ricreativi e di intrattenimento;
dall’accompagnamento sociale;
dalla realizzazione di corsi su vari temi;
dalle campagne di informazione e sensibilizzazione;
dall’assistenza domiciliare;
dal trasporto di anziani e disabili;
dalle esercitazioni di protezione civile;
dalle prestazioni di soccorso e di trasporto di malati.
A beneficiare del «volontariato» sono soprattutto malati e traumatizzati, anziani, minori, immigrati, disabili, individui in difficoltà economica, familiari di persone con disagio, senza tetto. Il fenomeno risulta in crescita per consistenza e diffusione su tutto il territorio nazionale. Si registra tuttavia la tendenza del movimento a crescere più in termini di nuove organizzazioni che per numero di «militanti». Emerge poi un problema generazionale di partecipazione: i volontari si collocano prevalentemente nella classe anagrafica di mezzo (46-65 anni, per il 38,4% delle unità ), mentre i giovani al di sotto dei 30 anni risultano prevalenti solo nell’8,3% delle unità .