Anche quest’anno ci ritroviamo come di consueto per fare un bilancio complessivo delle nostre attività e della qualità di quanto abbiamo portato avanti fino ad oggi. L’anno scorso avevamo parlato dei 150 anni dell’Unità d’Italia, della storia antica del nostro Comitato Fiorentino – di poco più giovane – e della sua lunga vita trascorsa da sempre accanto ai più vulnerabili. Avevamo parlato delle grandi prove che ci avevano visti impegnati tra cui l’emergenza in Abruzzo, le missioni accanto agli immigrati nei campi di accoglienza di Mineo e perfino in Tunisia. Circostanze catastrofiche davanti alle quali i volontari del Comitato Locale di Firenze, che ho l’onere e l’onore di guidare, non si sono mai tirati indietro.
Anche quest’anno è stato un anno di grandi sfide, un anno che ci ha visti ancora una volta al fianco dei vulnerabili nel rispetto dei nostri 7 principi, ma anche – e soprattutto – al servizio della nostra città e sempre più insediati nel tessuto sociale di Firenze. Il nostro modo di lavorare, con competenza, affiatamento e convinzione sta portando i suoi risultati. Finalmente, dopo anni di attività silenziosa e nascosta, la qualità del nostro servizio sta cominciando ad essere apprezzata e gratificata.
Alcune delle Istituzioni con cui ci troviamo a collaborare sempre più spesso come il Comune di Firenze, l’Istituto Penale Minorile, l’ospedale pediatrico Meyer, la Regione Toscana, il Tribunale dei Minori sono realtà che oggi ci contattano per affidarci servizi e incarichi e che ci hanno conosciuti solo ed esclusivamente sul campo, valutando il valore di ciò che offriamo. Ci cercano anche i più noti organizzatori di grandi eventi come quello di domenica scorsa per il servizio sanitario al concerto di Bruce Springsteen allo stadio e come sarà domani per quello di Madonna e il 30 giugno per il concerto di raccolta fondi del Maestro Metha e del Maggio Musicale in piazza Signoria.
Malgrado le ingerenze e le pressioni che qualche associazione può permettersi di fare a livello cittadino, nel tentativo disperato di riprendersi spazi che ha ormai perso, la nostra Croce Rossa continua a distinguersi per la sua professionalità che si può manifestare anche riuscendo a trovare un compromesso laddove il compromesso non sembrava essere possibile, lavorando al massimo degli standard anche quando incidenti e difficoltà di carattere tutt’altro che operativo tentano di minare il nostro operato. Al concerto di domenica sera, malgrado il diluvio, ho visto 160 volontari della Croce Rossa perfetti: capaci di compiere il proprio servizio al massimo delle capacità, anche in una situazione disagevole come può essere quella di restare 4 ore di fila immobili sotto la pioggia incessante pur di mantenere la posizione affidatagli dai coordinatori. Questi siamo noi, questi sono i nostri volontari, e cosa dire della componente femminile sempre pronta in prima linea ad affrontare quotidianamente la sempre crescente problematica degli indigenti?
Il 2012 ha rivisto anche il nostro Campo Scuola SpringStage, che con più di 100 presenze confermate anche in questa edizione ha consentito la certificazione di altrettanti volontari tra Operatori del Settore Emergenza, operatori per le Attività Socio assistenziali e Soccorritori con Mezzi e Tecniche Speciali. Il campo scuola è sempre stato un nostro orgoglio ma quest’anno la mia soddisfazione è stata accresciuta dai complimenti arrivati addirittura dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa, presente al campo con un docente per il seminario di Emergenza Internazionale, nonché del Delegato Nazionale per le Attività di Emergenza Roberto Antonini. L’importanza di questi momenti di aggregazione è ormai assodata, per questo con tutte le difficoltà che ogni edizione incontriamo, anche solo nel reperimento di mezzi e materiali, non ci rinunciamo. Sono occasioni non soltanto di indispensabile formazione, ma consentono anche di rafforzare l’unione del Comitato stesso e dei suoi volontari, rafforzando lo spirito della Croce Rossa. L’effetto immediato del campo è stato per altro sotto gli occhi di tutti con la pronta partenza dei nostri volontari Fiorentini dopo il sisma in Emilia. Firenze ha contribuito all’allestimento del campo di S. Possidionio – a seguito della Colonna Mobile della Protezione Civile della Toscana – nelle immediate prime ore dopo il disastro.
Quindi, come Commissario oggi, ma come Presidente del Comitato Locale di Firenze nel profondo dell’anima da 10 anni a questa parte, ancora una volta non posso che ringraziare i miei ragazzi per lo splendido lavoro che ogni giorno portano avanti con costanza e per il loro inesauribile entusiasmo.
Grazie a tutti voi per rendere il Comitato Locale di Firenze così speciale e me così orgoglioso di rappresentarlo.