Sorella Rhoda de Bellegarde de Saint Lary, nasce a Firenze l’8 agosto 1890.
Figlia di un Ufficiale Sabaudo trasferitosi a Firenze ai tempi di Firenze capitale, si diplomಠInfermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana il 29 marzo 1917. La sorella Margherita, più grande di lei di nove anni era già crocerossina dal 1908. Oltre la passione per il volontariato , le sorelle Bellegarde, avevano l’hobby del tennis.
«Le due sorelle giocavano insieme il doppio anche se Rhoda era più forte soprattutto nel singolare ed erano considerate una promessa del tennis. Non a caso, Rhoda fu la vincitrice dei primi due campionati femminili nella storia del tennis italiano nel 1913 e 1914» (da Metropoli 13.10.2005).
A suo nome la Federazione Italiana Tennis istituirà una coppa per i campionati italiani femminili a squadre di terza categoria.
Sorella Rhoda de Bellegarde prese parte alla Prima Guerra Mondiale, partendo per il fronte con la sorella e condividendone gli ideali. Dopo essere state insieme a Gradisca, presso l’ospedale Na 71, nel 1918 prestarono servizio a Stigliano Veneto, ospedaletto 191: un castello nelle vicinanze del Piave. Il 13 ottobre 1918, trovಠla morte, a causa dell’ epidemia di «Spagnola», assistendo « i suoi figlioli», come amava definire i soldati dell’Ospedaletto affidati alle sue amorevoli e generose cure. Rifiutಠl’ossigeno che le veniva offerto in favore dei suoi soldati e chiese di essere seppellita accanto a loro, lì a Briana, dove ancor oggi riposa.
Fu decorata di Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
« Animata da elevato sentimento del dovere rimase intrepida al compimento della sua missione durante intensi bombardamenti nemici. Singolare esempio di altruismo e di abnegazione, continuಠa prestare l’opera sua in ospedali avanzati sino a grave contagio,contratto nella cura degli infermi,che ne troncಠla giovanile esistenza.» Gradisca, ottobre 1917
« Questo ospedaletto mi sembra un antico castello veneto. Il nostro Direttore Graziola ha fatto miracoli per ridurlo ad ospedale ed ora è tutto così pulito,in ordine che è un piacere [»¦] per ora abbiamo pochi feriti,ma quei pochi, alcuni gravi,ci danno sempre da fare e le giornate volano.»
5 maggio 1918
« C’è un’epidemia di polmonite influenzale e le scuole sono il lazzaretto[»¦] ho paura se la piglino tutti i nostri soldati».
23 settembre 1918
Epistolario di Rhoda de Bellegarde, in Maria Enrica Monaco « Sorelle nella Grande Guerra» Firenze gennaio 2008